domenica 11 ottobre 2020

ROSSO RUBINO

Non c'è niente come il vino alle dieci del mattino.

Il bambino è all'asilo, il pollo in ammollo con le patate, tutto ha un ordine e una sostanza, la stanza è rassettata, il vicino di sopra martella con grazia, e a parte il chiodo non penetra nient'altro in questo mattino di spesa e resa. Lunedì, martedì? Che importa, un giorno come l'altro. Ho voglia di vino. Di qualcosa dovrò pure nutrire le ore sino all'uscita dall'asilo. Qualcosa di incidente, porpora e rilucente, un vizio, uno scivolone nell'indulgenza. Con qualcosa dovrò pure dissetarmi, prosciugata dai figli e dalla noia.

L'agente mi ha detto che ho un buco nel mio curriculum tabellare. Tre anni spariti nel nulla, risucchiati e persi. Il buco nella cronologia del lavoro è una macchia. Significa autodenunciarsi per inerzia, incapacità e deragliamento. Ho perso tutti i treni che sono passati, e per lo stordimento che sento, devono essermi passati sopra. I cavalieri del lavoro sono andati avanti, io sono rimasta indietro e sprofondata. Chi mi vorrà prelevare da questo buco? L'agente consiglia di riqualificarmi come segretaria. Bisogna coprire la falla e arrendersi alle riparazioni. Non è banale il lavoro di ufficio, eppure all'idea della segreteria mi affliggo. Cosa c'è di segreto nella segreteria? Una donna che sta alla scrivania otto ore se non nove, visibile ogni istante e legata all'archivio: e come posso diventare questo, io che andrei a chiudermi in bagno per sottrarmi all'esposizione? Al momento non mi assegnerebbero neppure un bambino da portare ai giardini, cercano solo nanny inglesi.
Cosa sa fare?, chiede l'agente. Rispondo: scrivere. Insiste: padroneggia sistemi CMS e PIM? Mi arrendo. 

Mi sento al palo, e ora capisco questo modo di dire: ho tirato su tre figli, ho peccato di fatica privata, ho affinato il vizio del tedio con mattine vuote, pomeriggi al parco e domeniche perse con nuove madri conosciute al parco in nuove stanze dei giochi, percorrendo un raggio di vita di pochi metri, e conformando la vista al palo.

Resto al colore del vino.