giovedì 31 marzo 2011

Incipit improbabili: Io e mio gemello

Mia madre, una tedesca di Amburgo corpulenta, alta e in buona salute, dalla pelle leggermente rossastra, capitata in Italia per il rocambolesco acquisto di due asini, si era scelto con cura il compagno con cui passare l'età della piena maturità sessuale: un uomo piccolo e scuro, abruzzese, per pochi centimetri non proprio un nano, cuoco, di dieci anni più grande di lei, che a letto copriva la misura giusta da un bottone all'altro del piacere, procurandole nel montarla orgasmi da marea-in-piena e impennate di godimento sui capezzoli che sprimacciava con la sua boccuccia.
Fu durante uno di quei momenti di tripla estasi che io e mio gemello fummo concepiti.
Starete immaginando quale mostruosa sintesi possano aver concepito un piccoletto scuro e un donnone bianco-rosso: non sprecate sfiati di fantasia. Io e mio fratello siamo il frutto di due spermatozoi vincitori a pari merito, che anziché dividersi il premio si sono guadagnati un uovo ciascuno: e noi pii, per massima equità, siamo venuti fuori uno alto, atletico e biondo, l'altro scuro, peloso e con le gambe corte.