domenica 14 aprile 2013

Recessione


C’erano per strada
fra le ossature arrugginite
di vecchi cancelli
campestri
fiori di marzo, il convolvolo,
una quadriglia di margherite
e un’aria di festa
alpina, vino
alla spina e griglia.
Era l’Italietta bella.
Sono bastati vent’anni
a spegnere le radioline,
l’oste delle cantine
e tutti i canti,
la placida conversazione
a fine messa, i tintinnii
di tazze al bar della stazione.
Un fuoco veniva
dai giovincelli,
cenni di poesia ingenua,
un senso teso di
estasi muscolare.
Lenti sui marciapiedi
procedono ora i vecchi,
uguaglia la loro speranza
quella dei trentenni
senz'ansia espansiva
e gonfi come rami secchi
alla deriva.