lunedì 18 ottobre 2010

Esperienza-sushi (Alla fiera del franchising, Milano)

In questo padiglione di espositori mi sento sospinta da una forte energia imprenditoriale, dalla potenza che trasforma le idee in fatti.
Qualcosa però nell'idea stessa di franchising mi inquieta: saranno i prodotti medi sintetizzati e confezionati, i nomi registrati, il modello pronto da copiare?
Fatemici pensare, fatemici pensare.

(2 ore dopo)

Che ne sarà di noi se tutto il mondo avrà il sapore dello stesso gelato americano, della stessa pizza microondizzata, dello stesso sushi preconfezionato, di piadine e kebab sintetizzati, se tutte le nostre case saranno Coin-style, se ci ridurremo tutti a prelevare il caffè dalle macchinette, a stampare le foto in automatico e a portare i nostri bambini nella ludoteca standardizzata?
Soprattutto provo terrore all'idea che l'ESPERIENZA possa venir PRECONFEZIONATA come modulo prefabbricato riproducibile: l'esperienza-cinema, l'esperienza-sushi, l'esperienza-terme... Stiamo standardizzando cultura, emozioni, sensazioni, le nostre stesse aspettative.
Nell'idea di franchising c'è un pericolo violentissimo!
Detesto l'atrofia, la medietà!