sabato 16 ottobre 2010

Viaggiatore (Ostello San Sisto, Bologna)

Se non sai dormire in camerata in un ostello
se non sai mangiare con meno di 2 euro al giorno
se non conosci almeno 2 persone nuove al giorno
se non sai lavarti con sapone e carta inumidita
se non sai accontentarti dei cessi pubblici
se non ti sei mai fatto shampoo e mezza doccia nei McDonald's
se non ti accontenti di pane e tè a colazione
se non gioisci quando trovi una fontana pubblica
se non sai sopportare quando la tua vicina di letto nella camerata tossisce tutta
     la notte e non dici ridendo "you are not dying just hier, aren't you?" anziché
     imprecare
se non hai mangiato panini del supermercato e frutta mal lavata per una
     settimana sognando una zuppa di legumi
se non hai passato le serate scrivendo appunti di viaggio anziché andare a cena fuori
se non conosci l'inglese abbastanza per comprendere l'inglese vietnamita e
     giapponese e texano
se non sai mettere in uno zainetto il ricambio per 3 giorni
se il tuo nécessaire non è costituito di campioncini e flaconcini 30 ml
se non sai stare solo, drammaticamente solo in un città, alla fermata dell'autobus di notte

NON SEI UN VIAGGIATORE.

Quando dopo 10 giorni in viaggio non hai più voglia di conoscere gente nuova; i musei non ti interessano più; le scoperte ti lasciano indifferente; ti sei stancato della vita di ostello; cerchi il tavolino più distante nel salone della colazione; i turisti in città ti danno noia; ti sciacqui la faccia senza molta cura; sogni un bagno caldo; non cammini più in città con lo sguardo all'insù; non ti fai più fare foto con le fontane e accanto al tuo letto in camerata; non chiedi più l'indirizzo a compagni di viaggio occasionali; smetti di scrivere appunti e cominci a scrivere poesie esistenzialiste

(può accadere dopo 10 giorni o dopo 1 anno),

a quel punto è finito il viaggio ed è tempo di tornare a casa:
allora comincia il vero viaggio.