mercoledì 6 ottobre 2010

Sgalambro e l'uomo politico

"Che 'io' debba essere governato: ecco da dove inizia lo scandalo della politica. Solo per canaglie e miserabili, incapaci di autogovernarsi e decidere, c'è la politica come unica via di scampo. Ma qui si vede l'abisso tra la politica concepita come 'miglioramento' e la politica come estrema 'salvezza'."

"... l'idea che qualcuno si 'occupi' di me (costui dovrebbe essere infatti l'uomo politico) non finisce mai di sorprendermi. Che io debba essere governato, ecco dov'è lo scandalo. L'avversità del mio spirito a questa idea è totale. È indubbio che gli individui vogliono che ci si occupi di loro in ogni momento."

"Mi sembra infatti che l'uomo politico null'altro dovrebbe che darsi da fare affinché, di un insieme di uomini, possano condurre a buon fine il loro compito soprattutto quelli che creano, che fanno scienza, che producono. Esaminandone l'idea risulta insomma che l'uomo politico è soltanto un mezzo, mentre se lo guardiamo dall'esterno egli sembra essere - me ne rendo conto con stupore - un fine. È un rovesciamento paradossale e grottesco. [...] mentre l'uomo politico dovrebbe dunque assicurare tutti i servizi occorrenti a una società ... , egli al contrario batte i pugni ed esige che gli altri lo servano."

Manlio Sgalambro, Dell'indifferenza in materia di società