lunedì 25 ottobre 2010

Gelosia

Il sentimento della gelosia è basso, primordiale, feroce e tenerissimo.

[...]
"C'è un amico, uno di quelli che vengono giù sempre al Due, che ieri sera mi ha accompagnato a casa, e nella macchina ho dimenticato il braccialetto e l'orologio." "Come mai?" "Nella fretta di vestirmi e di uscire. Li ho presi in mano e li ho messi sul sedile." "Mi pare un po' strano." "Tu almeno sempre pronto a pensar male. È soltanto un buon amico e quando dico amico vuol dire che di altro non c'è niente." Lui non insiste, non ne parlano più ma quando escono lui non resiste al desiderio di restare ancora un poco con lei, non importa se è tardi per l'ufficio. Né lo trattiene la vergogna di accompagnarla da un uomo che probabilmente la sera prima, al buio, in automobile... [...] Lo trovano seduto a uno stand degli elettrodomestici, si alza, viene incontro, è un tipo sui trent'anni abbastanza insignificante. [...] "Ciao, allora, forse dopo passo a salutarti in ufficio. Ciao, ciao. E grazie." L'uomo e Laide si allontanano. Lui se ne va solo, già l'affanno e l'esasperazione risalgono impetuosi, come l'acqua da un tombino tenuto improvvisamente chiuso ma adesso il coperchio non c'è più e la pressione del fondo si scatena. Ma perché la Laide lo espone a situazioni così umilianti? Lo fa apposta? Si diverte a tormentarlo? O lo fa innocentemente perché le sembra che non ci sia niente di male? Intanto egli si sente precipitare sempre più giù, gli viene in mente il professore Unrath dell'Angelo azzurro. Oh come era vera quella storia. Quando aveva visto il film, ai bei tempi giovani e spensierati, gli era sembrato inverosimile. Uno stimato professore di ginnaio degradarsi a quel punto. Oggi capisce. L'amore? È una maledizione che piomba addosso e resistere è impossibile.

Dino Buzzati, Un amore